La stagione 2014 dei parchi divertimento: oltre 16 milioni di visitatori secondo SIAE

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La stagione 2014 dei parchi divertimento: oltre 16 milioni di visitatori secondo SIAE
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Oltre 16 milioni i visitatori 2014 dei parchi divertimento. La SIAE ha diffuso in luglio l’ “Annuario dello spettacolo 2014“, una pubblicazione che presenta i dati raccolti dalle sedi periferiche, circa 600, ed attraverso i sistemi di biglietterie automatizzate, collegati quotidianamente al server dell’Agenzia delle entrate. I dati sull’andamento dei “parchi da divertimento”, secondo la definizione usata nel rapporto, registrano 16.247.394 di presenze 2014, con un volume d’affari complessivo di €312.600.392,91. Questi numeri evidenziano una flessione, più accentuata rispetto ai 18. 170.657 di visitatori del 2012, (- 10,58%) e con segno negativo anche in rapporto ai 16.918.424 di ospiti 2013 (- 3,96%).

Dunque una tendenza che ha riguardato, purtroppo, gli ultimi due esercizi. Per gli appassionati dei numeri, i dati diffusi da SIAE sono più facilmente consultabili a questo link.

Non è invece così marcato il calo della spesa del pubblico, che registra un calo dell’8,18% rispetto al 2012 (€308.379.116,02 del 2014 contro i €335.868.005,90 del 2012) ma una inversione di tendenza, con segno positivo, +2,69%, rispetto al 2013, anno nel quale si era registrato un incasso di €300.284.463,28, contro i €308.379.116,02 del 2014.

Altri elementi sui visitatori 2014 emergono dalla rilevazione statistica della SIAE, ad esempio il fatto che da giugno a settembre siano entrati nei parchi tematici ed acquatici o faunistici ben 12.959.007 visitatori, pari al 79,76% del totale. Dunque quella dei parchi divertimento italiani si conferma come un’attività fortemente legata al periodo estivo, con buoni risultati anche per quei parchi a tema che, nel mese di Ottobre organizzano eventi per Halloween,  raggiungono i 619.678 ingressi ed un fatturato di €11.484.681,07.

I parchi acquatici, non aggregati purtroppo nei dati diffusi da SIAE, sono oltre 150 ed incidono sicuramente in modo importante sul dato delle presenze del trimestre più caldo, ma il mese di Agosto, con 99.156 presenze, pari al 28,7%, è comunque il più significativo per l’intero settore.

Quali le cause di questa flessione? Indubbiamente il dato delle presenze 2014 stato fortemente influenzato dalle condizioni meteorologiche della scorsa estate, nella quale il maltempo ha colpito il mese di giugno e la prima metà di luglio, almeno nelle regioni del Nord e del Centro, con riflessi negativi sul fatturato dei parchi acquatici, alcuni dei quali hanno registrato una flessione del 40% rispetto all’anno precedente. Anche riguardo ai parchi a tema, si deve registrare che lo scorso anno alcuni fine settimana sono stati funestati dal maltempo, e che i dati storici delle imprese del settore confermano che, in linea generale, ciò che si perde in un periodo dell’anno in termini di presenze, difficilmente lo si recupera nei giorni successivi.

Come affrontare la crisi? Il quotidiano la Repubblica ha titolato nei giorni scorsi un articolo sulla stagione 2015 “L’ultima estate dei parchi divertimento“, riportando peraltro un mio virgolettato, con dichiarazioni rese qualche mese fa ed in altro contesto. Siamo tutti consapevoli dell’importanza del 2015 che per molte imprese, soprattutto gestori di parchi a tema, non ha fatto registrare – siamo alla fine di luglio, mentre scrivo – quello scatto in avanti che ci si aspettava, nonostante una stagione che sta regalando tempo buono, anche se caldo.  Si apprende di parchi tematici presi d’assalto dai visitatori a causa di politiche di prezzo aggressive ed abbonamenti low cost, pregiudicando tuttavia la qualità dell’esperienza del visitatore, e di altre grandi strutture che invece faticano a raggiungere i numeri attesi. Nei parchi acquatici, invece, la stagione si è avviata con piena soddisfazione dei gestori.

Su alcuni dati c’è comunque da riflettere: il fatto che il solo mese di agosto registri in media un terzo dei visitatori annui del settore, fa pensare che si possa ancora lavorare su politiche di marketing, che permettano di affiancare al picco agostano un rafforzamento nelle presenze nei periodi che precedono o seguono il mese tradizionalmente apprezzato dai vacanzieri. Questa è dunque una delle sfide per le imprese del settore.

Altro elemento riguarda la cultura dei parchi di divertimento: in Italia questa attività non è molto conosciuta e ci sono aree densamente popolate, come quella romana, che non sembrano rispondere come si ipotizzava alla nuova offerta di divertimento che è ora presente nel Lazio. Qualcuno sostiene che questo fenomeno sia dovuto al fatto che l’Italia sia un immenso “luna park”, con molteplici offerte per il tempo libero, dal mare alle città d’arte, al turismo enogastronomico. In Germania ci sono parchi con milioni di visitatori, uno dei quali, Europa Park, ha superato lo scorso anno i 5 milioni. In Italia solo una struttura supera i 2 milioni annui.

La crisi certamente non aiuta, ma sono molti i parchi nei quali le famiglie di 4 persone, con qualche accortezza, possono accedere per meno di 100 euro, e quanto alla politica dei prezzi, la stagione 2015 ha mostrato il grande sforzo dei gestori nel rimanere competitivi rispetto ad altri divertimenti. Secondo i  dati di una ricerca condotta da Nielsen  – società leader nella rilevazione dei consumi – nel secondo trimestre 2015, il 60% degli intervistati ha dichiarato di aver ridotto la spesa per il divertimento fuori casa. Queste tendenze incidono, ovviamente, sul fatturato dei parchi divertimento in Italia. Quanti saranno i visitatori dei parchi nel 2015? Bisognerà attendere luglio del prossimo anno per avere i dati delle biglietterie.

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